mercoledì 24 giugno 2015

Leonardo dove? Milano, Roma, Venezia?

Ho già scritto che la Mostra su Leonardo a Palazzo Reale di Milano, è un'occasione stupenda (appena appena disturbata da rumorosissimi condizionatori d'aria dell'anteguerra).

L'unico neo, il prestito dell' Uomo Vitruviano che Venezia ha fatto a Milano solo per pochi giorni, io non l'ho visto, e un po' deluso sono stato.

Infatti l' Uomo è tornato prontamente a Venezia, all'Accademia.



Ma ecco la novità di oggi. Roma mette in mostra il famossissimo Autoritratto di Leonardo.

Così, chi ha sentito parlare della mostra milanese e la cercasse su Google ecco cosa scopre:


Confusi? Non è un bell'esempio di coordinamento.
In più nella presentazione della Mostra di Milano si dice chiaramente che si potrà vedere l' Uomo Vitruviano, che invece non c'è (più), perchè tornato a Venezia.


Visto che abbiamo un paragone recente riguardante lo stesso artista, proviamo a confrontare i dati con quelli di quattro anni fa della Mostra su Leonardo a Londra ?

Non si dica poi che ci si lamenta o si gufa.Nel marketing si chiama "cannibalismo"







domenica 21 giugno 2015

Le dimissioni di Andrea Babbi

Alla fine tanto tuonò che piovve.
Andrea Babbi ha dato le dimissioni, dichiarando "la politica non capisce e non ama il turismo"
Solo 15 giorni fa gli chiedevo di parlar chiaro. L'ha fatto, come mi aspettavo facesse, conoscendo il suo carattere, sì abbastanza "diplomatico" da poter coprire posti di responsabilità, ma anche deciso e duro quando pensa che le sue idee siano giuste e gli altri sbagliano.

Andrea Babbi è certamente una risorsa per il turismo italiano. Auguri per i prossimi progetti.


lunedì 8 giugno 2015

CONFCOMMERCIO E TURISMO - Una domanda a Andrea Babbi



Oggi si è tenuta l'annuale assemblea di Confcommercio.

Nella sua relazione il Presidente ha parlato anche di turismo, sottolineando come senza Turismo non ci sia crescita al Sud e per l'Italia intera.

Chi segue questo blog sa che ce ne siamo occupati parecchie volte, e anche ieri nel post che precede questo.

A dire la verità questi messaggi obliqui degli imprenditori che chiedono soluzioni ai politici, io proprio non li concepisco.
La situazione del turismo italiano è qualla che è anche per l'ignavia di molti cosiddetti imprenditori che pensavano di arricchirsi coi soldi delle banche, costruendo hotel dove non servivano.

Andrea Babbi, che è il DG dell' ENIT e si occupa professionalmente di promuovere il turismo italiano in giro per il mondo, twitta: "Sul turismo non riusciamo a calare la mano giusta".

Anche questo tweet, pubblicato qui sopra,  io non l'ho capito.

Non ho capito CHI non cala la mano giusta.
Non ho capito con chi vorrebbe prendersela Babbi, sempre molto criptico quando si tratta di fare delle critiche.

E' passato il tempo quando brindavamo contenti perchè un Emiliano-Romagnolo era arrivato alla Direzione Generale dell' Enit, mentre un altro Emiliano (Gnudi) era ministro del Turismo.

Qui siamo arrivati al terzo ministro (a partire da quello) con Babbi che continua ad essere Direttore Generale e con una situazione di stallo completa. E con un altro Emiliano Romagnolo che continua a sedere sulla poltrona di Ministro del Turismo.

Caro Babbi, con chi ce l'hai? Dillo chiaro che così anche noi capiamo.
Col Ministro? Con le Regioni e gli assessori al turismo che non mollano la presa? Con le burocrazie ministeriali che non ti fanno fare il tuo lavoro? Con la mancanza di soldi?

Ma davvero è sempre colpa degli altri?

In questo momento l'Italia non ha nessuna visione in materia turistica.
Tu che visione e che strategia hai proposto, e che cosa non ti hanno permesso di fare?
Tutte domande che restano senza risposta.

Vedo anch'io che sul turismo l'Italia è ferma.
Potrebbe essere uno splendido atout per l'economia Italiana, visto che, come scrivo qui, un solo milione di spesa dei turisti produce ben 17 posti di lavoro ed un indotto quasi tutto interno.
 Caro Babbi, dici che NON SI RIESCE A CALARE LA MANO GIUSTA, ma in questo momento tu sei dalla parte di chi decide... quindi molta responsabilità credo l'abbia anche tu.

Invece taci, scrivi Tweet sibillini, messaggi obliqui che solo adepti capiscono.
Parla chiaro! Forse è meglio.





domenica 7 giugno 2015

Perchè puntare sul turismo in Italia?

Il World Travel Tourism Council pubblica i risultati di una comparazione tra diversi settori economici nei vari Paesi (Il report completo del 2015 si trova qui).

Che cosa si ricava da una lettura nemmeno troppo approfondita dei dati italiani? Li trovate qui.

1. Che il turismo è al 4 posto tra i settori economici per il PIL prodotto, mentre è al secondo posto per occupazione prodotta.(con 2,6 milioni di posti di lavoro prodotti tra diretti, indiretti e indotti).

2. E' il settore dove la previsione di crescita è maggiore (con 1,8% di media per la prossima decade) ... se non ci fosse il turismo che cosa sarebbe di questa nostra povera economia?

3. L'esportazione turistica ha totalizzato nel 2014, 46,3 miliardi di $, che rappresenta il 40% di tutti i servizi esportati e oltre il 7% di tutte le esportazioni.

4.  Un milione di spesa nel turismo produce 1,4 milioni di PIL, visto che per produrre nel settore turistico gli acquisti dall'estero sono poca cosa in confronto con altri settori (ad esempio chimica, meccanica,...)

5. Nel turismo solo il 10% della spesa diventa importazioni. Il turismo (come settore) produce effetti benefici per tutta la filiera produttiva "casalinga".

6. I settori che più beneficiano della spesa nel turismo sono: Costruzioni e immobiliare (13,1%), Servizi Finanziari (5,1%), Commercio (10,5%)

7. Per ogni milione speso nel turismo si generano 17 nuovi posti di lavoro.

In sintesi il turismo è uno dei settori su cui l'Italia dovrebbe puntare maggiormente.
Temo che tutti ne siamo consapevoli, ma pochi abbiamo davvero le idee chiare su come fare.





giovedì 4 giugno 2015

Italian Taste senza gusto

Ogni mattina un imprenditore italiano si sveglia,
per convincere i propri clienti dell'eccellenza del proprio prodotto.

Ogni mattina un politico italiano si alza
per convincere i clienti dell'imprenditore che l'Italia è un popolo di cialtroni.

(non mi ci metto proprio a fare commenti o domande serie su questo inutile lavoro che va solo cestinato)


Per una prima critica a questo obbrobrio, leggete  Linkiesta che dice:

Il segno unico distintivo per le produzioni agricole e alimentari italiane finisce impallinato dagli operatori del settore. Presentato lo scorso 27 maggio dal ministro dell’Agricoltura e delle politiche agricole e forestali, Maurizio Martina, e dal viceministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, il nuovo marchio, come ha scritto il Mipaaf, «serve alla promozione del Made in Italy agroalimentare, sotto una bandiera unica, e al contrasto dell'Italian sounding».... (continua)

lunedì 1 giugno 2015

Non linkare su TW le pagine di FB

Questo è un Tweet lungo, scritto su Blogger, così che chi non ha nè TW nè FB possa leggerlo.
Sono iscritto a FB, e a TW (anche a "Google non so cosa", ma non lo uso tant'è che ho smesso di loggarmi).

Twitto molto, e lascio che automaticamente i miei Tweet vengano pubblicati anche su FB.
(Su FB il tweet viene pubblicato per intero, così chiunque sia connesso a FB lo può leggere senza problemi)
Su FB posto poco (quasi solo per gli amici: credo che anche Robi Veltroni abbia deciso da poco di separare FB ad uso amicale da FB ad uso professionale), e non permetto che i post di FB vengano linkati su TW.

Ho degli amici che su TW pubblicano link che non si aprono, e devo dire che è molto irritante.

A volte sono link di giornali ai quali loro sono abbonati (ed io no: un amico una volta ebbe perfino a dirmi che dovevo fare l'abbonamento), oppure link a FB (che quasi mai si aprono).

Questi ultimi sono i più irritanti, perchè se da TW clicchi il link di FB, il palmare tenta di aprirlo nel browser (e non nell'app che è invece già aperta e loggata): così quel link è illeggibile a meno che non ci si torni a loggare sul browser.

Ci sono poi degli utenti che sono attivi su TW e non su FB, e quindi non riescono ad accedere alle pagine di FB.

Infine, per le mille diavolerie di FB capita che anche le pagine linkate siano inaccessibili, per sistemi di privacy e protezione invalicabili. Così si inizia a segnalarlo all'amico che poi ne cambia le autorizzazioni ed infine rende accessibile il contenuto.

La mia regola quindi è: da TW verso FB e non viceversa, e se ho qualcosa da dire non lo pubblico su FB ma in un Blog.
Questa è la mia regola, ovviamente. Altri facciano come gli pare. Sappiano che la maggior parte dei loro link che arrivano su TW di solito non vengono letti.

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p.s. Ho una particolare idiosincrasia per uno strumento chiamato Linkis. Se vi siete presi questa specie di app-virus, entrate nelle impostazioni del vostro palmare e disabilitatela o cancellatela.